Greta Thunberg – Dallo sciopero individuale al fenomeno planetario

Giunto alla 27esima settimana lo sciopero per il clima lanciato dalla studentessa svedese Greta Thunberg si trasformerà domani in una mobilitazione planetaria, con manifestazioni attese in 1.325 località di 98 Paesi, dall’arcipelago norvegese delle Svalbard all’atollo di Vanuatu. Ma il movimento dei #FridaysForFuture va ormai ben oltre le scuole, coinvolgendo in varie forme scienziati e ricercatori (in 12 mila hanno aderito alla protesta dei ragazzi), gruppi ambientalisti, più o meno radicali, e semplici cittadini. Perché l’emergenza climatica, con la paura di almeno 3,3° gradi di aumento già nel 2050, ci riguarda tutti.

Il movimento che ha creato è cresciuto in tutto il mondo e spesso si è collegato ad altri gruppi, come 350.org o Greenpeace. Anche i sostenitori più veterani sono meravigliati da quanto questa giovane ragazza sia riuscita a raggiungere in un tempo così breve. “Il movimento che Greta ha lanciato è una delle cose più incoraggianti nei miei 30 anni di lavoro sulla questione climatica”, ha dichiarato Bill McKibben, fondatore di 350.org. In tutto il mondo ora stanno avvenendo molti scioperi di studenti. Lo sciopero globale che avverrà domani, venerdì 15 marzo, è atteso come il più grande da quando il movimento è passato dal livello europeo a quello globale, con una mobilitazione in oltre 1.000 città in quasi 100 Paesi del mondo.

 

Nessun commento ancora

Lascia un commento