Inserimento alla Scuola Materna, nuova avventura per i piccoli.

Nuova avventura per Genitori e Bimbi.

“Non è possibile proteggere sempre i nostri figli, come vorremmo, e forse è giusto che sia così Dobbiamo dare a loro la possibilità di mettersi in gioco, di sperimentare, di imparare anche attraverso gli errori. Inevitabili arriveranno anche dei conflitti con una nuova fase, l'ingresso in una nuova scuola, quella dell'infanzia, o il primo distacco dalla famiglia. Ma mi auguro che siano uno stimolo per ricercare nuove forme di collaborazione e apertura. Con la speranza che i piccoli passi di un buon inserimento portino un gran viaggio ricco di conquiste e soddisfazioni...”

E’ il vero ‘debutto in società’, un passo importante verso l’autonomia. Molti genitori però vivono il primo periodo, quello dell’inserimento anche con un po’ di preoccupazione: il bambino si troverà bene? Piangerà? Soffrirà per il distacco?

Non ha senso illudersi che questo passaggio possa avvenire in modo del tutto,  le espressioni di disagio in una circostanza come questa sono normali. E la cosa migliore da fare è accettarle con serenità.

Il PIANTO è una reazione normale, Il pianto non è di per sé negativo, anzi, ci dice tante cose, la mamma non deve scappare via se il figlio piange, ma guardarlo negli occhi - il contatto oculare è basilare - e rassicurarlo che tornerà a un determinato orario, quello reale. Le bugie materne, pur se a fin di bene ('Torno tra 10 minuti, non piangere!), creano danni e disorientano molto il bambino.  Se il piccolo continua a piangere, a un certo punto, dopo saluti e coccole, bisogna farsi forza e andare via... Non si può restare lì tutto il giorno... Come mamme, dobbiamo accettare i tempi del nostro bambino – che possono non rientrare nei canonici 15 giorni di inserimento - e pensare che piano piano, il piccolo apprezzerà la nuova scuola come parte della 'normale' routine della sua vita. E’ quasi inevitabileche il bambino pianga al momento del distacco. Anzi, il pianto è un modo per scaricare la tensione, è liberatorio e non deve preoccupare, anche perché nella maggior parte dei casi finisce in fretta. Capita invece che al bambino venga il magone nel corso della mattinata, perché gli viene in mente la mamma oppure è disorientato. In questi casi può aver bisogno di un po’ di tempo in più per ambientarsi e l’inserimento può richiedere una durata superiore alle classiche due settimane.

Ci sono bambini che hanno reazioni inaspettate. Alcuni diventano all’improvviso prepotenti, altri molto timidi. Alcuni regrediscono: tornano a farsi la pipì addosso.

La scuola materna è infatti una palestra importante. Il bambino, forse per la prima volta, non ha l’adulto tutto per sé, deve imparare a dividere le attenzioni della maestra con gli altri, a seguire nuove regole, a stare nel gruppo, ad aspettare il suo turno per utilizzare i giochi. E’ un grande cambiamento nella sua vita.

Può essere utile prepararlo parlandogli della scuola in modo positivo e concreto, dicendogli come si chiama la maestra; spiegategli concretamente che cosa farà, i ritmi delle sue future giornate; raccontategli che anche voi alla sue età siete andati all’asilo. Ditegli che siete fieri di lui, che sta diventando grande, ma anche che troverà sempre mamma e papà, la sera per stare con lui. E nei primi tempi fate in modo che sugli altri fronti possa stare tranquillo. La routine lo rassicura, e vale la pena ricordargliela: “Quando usciamo andiamo a comprare la merenda e poi ai giardinetti, poi arriva papà e giochiamo insieme …”.

Incoraggiarli, sempre, sorridendo, un sorriso conta più di mille parole e dice 'va tutto bene piccolo mio. L'ingresso alla scuola dell'infanzia è un'esperienza nuova e 'forte', da un punto di vista emotivo e relazionale per ogni bambino. Ciò significa che può anche generare qualche difficoltà. Occorre, quindi, non dare nulla per scontato ed essere pronti ad affrontare eventuali problemi senza ansia.

Ogni bambino ha i suoi ritmi, e anche chi ha già frequentato il nido si trova a sperimentare una situazione diversa,, non è affatto così matematico che si adegui in modo veloce. Per questo, è fondamentale che il genitore riconosca le caratteristiche e la personalità del figlio evitando qualsiasi paragone con altri bimbi

A scuola i bimbi più piccini sono perfettamente in grado di badare a se stessi poiché apprendono in modo veloce osservando i compagni. E poi, accolgono gli stimoli graduali proposti dalla maestra. mostratevi entusiaste dei suoi racconti e partecipate con gioia alle sue piccole grandi scoperte. C'è, per esempio, chi si butta subito nel gioco, già nei primi momenti dell'inserimento, e chi, invece, sta un po' in disparte, osserva ed esplora, dentro e fuori di sé, l'ambiente, gli spazi, gli adulti e gli altri bimbi. Non è un segnale che il piccolo non si stia inserendo bene rispetto a coloro che hanno mostrato un maggiore entusiasmo iniziale In questa fase, è molto importante invitare il bimbo a parlare, in generale, di tutti gli aspetti della sua giornata.

Come avviene l’inserimento? In genere, il primo giorno ci si ferma con lui a giocare o osservare, comunque a partecipare, per un'oretta. Il secondo giorno, l'adulto di riferimento che lo accompagna, saluta e dice che tornerà subito - attenzione, bisogna mantenere sempre le promesse! - Non andate via appena lo vedete distratto e vi sembra sereno, ma salutatelo spiegando che andate un attimo a fare la spesa, e ritornate presto. Il terzo giorno il tempo si allunga. Siate decisi nell'allontanarvi, perché il bimbo sente il vostro timore. Ricordate che non è il bambino a dire: 'Ciao mamma, buon lavoro ci vediamo dopo!'... In questa fase dell'inserimento (anche se vi pesa un po'), siete voi, con la vostra sensibilità, a decidere per lui”. Non avere fretta di lasciarlo per tante ore a scuola, per vostro figlio, anche se è andato al nido, le novità sono comunque delle tappe importanti della

Pur se voi siete fiduciose e positive, non abbiate fretta di lasciarlo nella nuova scuola per molte ore al giorno. Quando è possibile - tra permessi, ferie dal lavoro, organizzazione famigliare - lasciate il bimbo vivere un inserimento lento e graduale”.

Se l’inserimento alla scuola materna coincide con l’ arrivo di un fratellino, se possibile bisognerebbe organizzarsi per dedicare un po’ di tempo al maggiore, anche solo un’ora al giorno, ma a lui in esclusiva. Alla comprensione, comunque, va associata anche una certa fermezza, perché è meglio evitare di assecondare troppo il bambino.

 

ATTENZIONE A FARE COMMENTI. Non parlate con altri, in presenza del bambino, delle sue difficoltà alla scuola materna ed evitate qualsiasi critica nei confronti delle maestre (soprattutto quando parlate al telefono).

PARLATEGLI IN MODO POSITIVO dell’esperienza che sta vivendo. Usate parole come “Siamo molto orgogliosi di te, andrà tutto ben, avrai molti amici nuovi …”.

RASSICURATELO DEL VOSTRO AFFETTO e siate comprensivi delle sue emozioni. Ma aiutatelo anche a AL MOMENTO DI LASCIARLO non scappate per non vederlo piangere. Si sentirebbe tradito. Ma siamo fermi nella separazione.

ARRIVATE IN ORARIO. I ritardatari possono fare più fatica a inserirsi nei giochi.

NON TOGLIETEGLI IL CIUCCIO. Non è il momento di pretendere da lui altri passi avanti o altri cambiamenti importanti.

Buona Scuola Materna a tutti!

di Mara Giani (Psicologa e Psicoterapeuta)

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