La cameretta di un bambino è molto più di una semplice stanza della casa.
E’ la casa nella casa personalizzata a misura del nostro bambino, il microcosmo in cui si svolge il laboratorio di ogni nuova idea e scoperta e di tutto quello che “fino a ieri non lo faceva, e oggi lo ha fatto”, il porto sicuro in cui approdare alla fine di ogni giornata per ritrovare il suo pupazzo preferito proprio dove lo ha nascosto, l’oasi felice dove le birichinate hanno tutto il diritto e la ragione d’essere.
Pertanto mettete da parte ogni logica adulta, vestite i colorati panni di un piccolo spirito libero e prendete spunto da questi pratici consigli generali per allestire la cameretta del vostro bimbo.
Iniziamo dal colore grazie al quale l’organizzazione dello spazio del vostro bimbo potrà essere costruita ad hoc: la scelta smart è colorare solo alcune pareti della stanza. La differenza di colore servirà a realizzare una distinzione visiva in zone all’interno della stessa stanza: quella dedicata alla lettura e al riposo, al gioco, allo studio.
Quale colore? I toni del blu hanno un effetto rilassante e conciliano il sonno; i toni del verde sono riposanti e trasmettono il buon umore richiamando il colore della natura, dei boschi, del parco giochi preferito; i toni del giallo e dell’arancione sono ideali per i momenti dedicati al gioco e allo studio, favoriscono infatti la piena stimolazione di ingegno, concentrazione e creatività.
Il bianco è ammesso ma preferito se ravvivato da complementi d’arredo colorati, quadretti, stickers, disegni e fotografie. Nello stile scandinavo, uno dei trend attualmente più diffusi, i toni prevalenti sono quelli del bianco e del pastello - scelta dovuta per la quantità ridotta di luce naturale nei mesi più freddi - rallegrati da fitte geometrie di colore tenue e forme semplici: righe, stelle, triangoli, rombi, pois, nuvolette.
La luce naturale è fondamentale, tanta più ne entra meglio è. In una città talvolta grigia come Milano potreste anche fare a meno delle tende, ma se l’esigenza di privacy lo richiede optate per tende chiare, di tessuto leggero e filtrante.
La luce artificiale può scandire la giornata del vostro bimbo secondo l’intensità: una lampada centrale a soffitto con la maggiore luminosità per il momento del gioco, una o più luci più basse per la penombra che precede il momento della nanna. La luce fioca di un mappamondo sarà un ottimo spunto per la vostra fantasia nel momento in cui non si potrà dire di no alla richiesta di una favola. In commercio si trovano lampade dalle forme più fantasiose ideali per i bambini.
Che cosa mettere dentro la sua stanza? Fino ai cinque mesi circa la scelta ricade su ciò che è più utile alla mamma, una ben accessoriata nursery: il fasciatoio, un capiente cassettone, una comoda poltrona per l’allattamento e tante coccole, tanti cuscini, la culla o il lettino se preferite che il vostro piccolo dorma nella sua stanza.
Con il passare del tempo, insieme ai progressi del bambino noterete una crescente (e irreversibile?) colonizzazione dei metri quadrati di casa tra palestrine e doudou che vi seguiranno come ombre in ogni angolo incluso il bagno. Da questo momento le ceste porta giochi saranno vostre alleate nella ricerca perpetua e sfuggente di un po’ di ordine e un buon tappeto per il gioco sarà utile per addolcire ogni genere di urto al bimbo, al parquet e all’inquilino del piano di sotto. L’obiettivo è lo sviluppo della sua autonomia, quindi via libera a un angolo morbido per il gioco, la lettura e la nanna, oppure a un lettino in stile montessoriano dal quale poter salire e scendere a piacimento sin dai 12 mesi. Tra i mobili, fissati in sicurezza anticaduta e a misura di bambino, non devono mancare l’armadio dei vestiti, una libreria, un tavolino e la sua sedia, una mensola di appoggio, per una più facile realizzazione dell’agognato principio del “ogni cosa al suo posto, un posto per ogni cosa”.
Con qualche piccolo accorgimento potete realizzare uno spazio con un intrinseco potenziale educativo per il vostro bimbo, che stimolerà la sua curiosità, l’indipendenza e il divertimento.
E il risultato sarà gradito? Ai piccoli posteri l’ardua sentenza.
Di Maria Chiara Ottelli
Ingegnere edile-architetto